IN VIGNA

La vigna naturale ha un aspetto quasi selvatico, un ambiente in cui regna l’armonia tra predatori e prede, quell’equilibrio dei luoghi pieni di vita in cui non c’è traccia dell’intervento dell’uomo…

…Più grande e libera di esprimersi è la vita in vigna, infatti, maggiore è la presenza di organismi che provvederanno all’impollinazione e più ampia sarà la possibilità di avere sull’uva lieviti naturali che trasformeranno il succo d’uva in vino. E’ quindi basilare lasciare il giusto spazio a questi aiutanti: attraverso una gestione naturale del vigneto, lasciamo proliferare la vita nel vigneto per accrescere quelli che saranno gli operai naturali dell’uva, i lieviti.

Quello che il vino riuscirà ad esprimere sarà, infatti, il riflesso di ciò che accade in vigna.
La natura riconosce la natura perciò, per entrare in comunicazione con la natura, con la vigna, occorre trattenersi in vigna perché il vino si fa soprattutto qui, allevando le migliori uve naturali, con la miglior qualità della vita, che dalle uve passerà nel vino.

La presenza di lieviti, rappresentata da una leggera nebbiolina sui grappoli, è quella naturale componente micro biologica che mangerà lo zucchero e trasformerà, attraverso la fermentazione spontanea alcolica, le bacche in vino. L’alcol dipenderà dalla concentrazione di zucchero e dal lavoro di fermentazione dei lieviti naturali.

In natura, dunque, è tutto scritto. Occorre soltanto assecondarla ed essere i custodi di quello che avviene naturalmente: più lieviti si riesce a concentrare nel vigneto e sulle uve, maggiore sarà la possibilità di avere un vino quale perfetta espressione del luogo – di quel singolare territorio – e libero di esprimere tutta la vita che porta dentro di sé.